La drammaturgia di Aphra Behn e le catene del patriarcato
Abstract
Aphra Behn (1640-1689) emerge come figura pionieristica nella letteratura della Restaurazione inglese, sovvertendo attraverso la sua produzione drammaturgica i rigidi codici di genere del pe- riodo. Questo studio esamina la sua costruzione di un’identità autoriale femminile, analizzando l’uso dello pseudonimo “Astrea” e la biografia enigmatica. L’analisi si concentra su The Rover (1677), dove Behn trasforma la commedia in critica sociale, creando personaggi femminili anticonvenzionali. La collaborazione con le prime attrici professioniste rappresentò un momento cruciale per l’emancipazione femminile nel teatro. La ricerca esplora inoltre la riscoperta novecentesca di Behn, rivelando le dinamiche di potere nel canone letterario. La sua figura rimane oggi un punto di riferimento per interrogare il rapporto tra creatività femminile e istituzioni culturali. Aphra Behn (1640-1689) emerges as a pioneering figure in Restoration literature, subverting the period’s rigid gender codes through her dramatic works. This study examines her construction of a female authorial identity, analysing the strategic use of the pseudonym “Astrea” and her enigmatic biography. The analysis focuses on The Rover (1677), in which Behn transforms comedy into social critique, creating unconventional female characters. Her collaboration with the first professional actresses marked a crucial moment for women’s emancipation in theatre. The research further explores Behn’s twentieth-century rediscovery, revealing the power dynamics inherent in literary canon formation. Her figure remains a vital reference point for examining the relationship between female creativity and cultural institutions.
URI
https://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2025/06/sinestesieonline-47-donnarumma.pdfhttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8828