Panel 15B – Ricordare non stanca. Itinerari partecipati nei luoghi della memoria delle città italiane
Data
2025Autore
Carusi, Paolo
De Chicchis, Annalisa
Federici, Emanuele
Pietroletti, Emma
Metadata
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I luoghi della memoria, fissando un evento memorabile, acquistano nel tempo un
significato che va oltre lo spazio circoscritto e la comunità che lo abita: la memoria di quel
luogo, infatti, ci presenta puntualmente tutti i nodi e i conflitti del rapporto storiamemoria, la complessità degli intrecci tra memoria individuale, memoria collettiva,
memoria pubblica e memoria politica.
Con l’espressione luoghi della memoria, dunque, si allude a una pluralità di significati. Un
luogo di memoria non è solo un luogo fisico: esso, infatti, può contenere e presentare dati
materiali e simbolici, rimandare a eventi o figure, inscriversi in spazi circoscritti o diramarsi
in un paesaggio, segnare un punto preciso o situarsi in un più vasto spazio, sancire o
contribuire alla creazione di miti e riti collettivi.
La memoria, dunque, nel fissarsi in un luogo, assume forme plurime, attraverso differenti
modalità di comunicazione e linguaggio (monumentalizzazione, conservazione,
simbolizzazione, ecc.) che determinano gradi più o meno complessi di riconoscibilità e
fruizione.
Dai primi anni Novanta, la discussione sui nessi e sugli intrecci che legano luoghi, storia e
memoria ha assunto dimensioni sempre più vaste, coinvolgendo storici, architetti,
pedagogisti, esperti di didattica della storia e operatori che si occupano della gestione di
luoghi di memoria. A partire dalle prime riflessioni di Bruno Tobia e Mario Isnenghi, il
dibattito storiografico si è costantemente arricchito, stimolando pratiche sempre più
innovative di itinerari e percorsi partecipati.
Il panel presenta tre itinerari che attraversano luoghi della memoria delle città italiane: si
tratta di percorsi diversi nel tempo e nello spazio, tutti accomunati, però, dalla volontà di
esplorare il terreno delle trasformazioni sociali e culturali che i luoghi assumono nel tempo,
con l’obiettivo di interrogarsi sulla funzione e sul ruolo che essi ricoprono nella
produzione dei discorsi pubblici sulla storia e sulla memoria. The places of memory, by fixing a memorable event, acquire over time a meaning that
goes beyond the circumscribed space and the community that inhabits it: the memory of
that place, in fact, punctually presents us with all the knots and conflicts of the relationship between history and memory, the complexity of the intertwining between individual
memory, collective memory, public memory and political memory.
The expression places of memory, therefore, alludes to a plurality of meanings. A place of
memory is not just a physical place: it can contain and present material and symbolic data,
refer to events or figures, be inscribed in circumscribed spaces or branch out into a
landscape, mark a precise point or be located in a larger space, sanction or contribute to
the creation of myths and collective rituals.
Memory, therefore, in fixing itself in a place, takes on multiple forms, through different
modes of communication and language (monumentalization, conservation, symbolization,
etc.) that determine more or less complex degrees of recognizability and fruition.
Since the early nineties, the discussion on the connections and intertwining that bind
places, history and memory has taken on increasingly vast dimensions, involving
historians, architects, pedagogues, experts in history education and operators who deal
with the management of places of memory.
Starting from the first reflections of Bruno Tobia and Mario Isnenghi, the
historiographical debate has been constantly enriched, stimulating increasingly innovative
practices of participatory itineraries and paths.
The panel presents three itineraries that cross places of memory in Italian cities: these are
different paths in time and space, all united, however, by the desire to explore the terrain
of social and cultural transformations that places assume over time, with the aim of
questioning the function and role they play in the production of public discourses on
history and memory.