Il caso di Alfieri all’Indice
Abstract
Il saggio intende ripercorrere, a partire dall’ana lisi dell’inedita documentazione conservata
presso l’Archivio della Congregazione per la Dot trina della Fede, le ragioni che spinsero la Chiesa,
tra il 1823 e il 1827, a mettere all’Indice dei Libri
proibiti alcune opere alfieriane, in particolare la
Vita, le Satire, il Panegirico di Plinio a Trajano e i
trattati Della Tirannide e Del Principe e delle let tere, ritenute veicolo di idee liberali e anticlericali.
Ci si interrogherà, al contempo, sulle motivazioni
sottese alla scelta di escludere dalla proibizione il
corpus delle tragedie, legate a criteri di ordine
estetico. Il caso alfieriano viene dunque assunto
come punto di partenza per una riflessione più
ampia sul modus operandi dei consultori e sulle
complesse dinamiche che caratterizzano la cen sura in epoca preunitaria. Starting with an analysis of the unpublished doc umentation preserved in the archives of the Con gregation for the Doctrine of the Faith, the essay
aims to retrace the reasons that led the Church,
between 1823 and 1827, to place some of Alfieri's
writings on the Index of Forbidden Books, in par ticular the Life, the Satires, the Panegyric of Pliny
at Trajan and the treatises Of Tyranny and The
Prince and Letters, considered to be vehicles of
liberal and anticlerical ideas. At the same time, I
will question the motivations behind the exclusion
of the tragedies from the prohibition, linked to
aesthetic criteria. The Alfierian case is thus taken
as the starting point for a broader reflection on
the modus operandi of the consultants and on the
dynamics that characterised censorship in the
pre-unification era.
URI
https://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2024/06/42_11_esposito.pdfhttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7687