Alcune riflessioni in tema di violenza domestica correlata alla libera circolazione e al diritto di soggiorno dei coniugi o dei partner extra UE
Abstract
L’articolo, partendo dalla ricostruzione della giurisprudenza della Corte
europea dei diritti dell’uomo in tema di violenza domestica, intende affrontare
l’interrelazione tra tutela delle vittime di violenza domestica e mercato interno dell’UE
utilizzando la particolare lente delle donne provenienti da paesi extra UE. Essere migranti
difatti accentua i rischi delle donne rispetto a varie forme di violenza che appaiono il
risultato di disuguaglianze strutturali e di genere. Lo scopo dello studio è dimostrare che,
in mancanza di una interpretazione del diritto dell’Unione europea volta a ricomprendere gli strumenti internazionali rilevanti, le esigenze del mercato interno dell’UE finiranno
sempre con il prevalere rispetto alla tutela delle vittime migranti. Appare assai
incoraggiante a questo fine non solo l’adesione dell’Unione europea alla Convenzione
sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza
domestica (Convenzione di Istanbul), avvenuta senza riserve grazie all’intervento
decisivo del Parlamento europeo, ma anche la recente giurisprudenza della Corte di
giustizia dell’UE nel caso C-621/21, Femmes victimes de violences domestiques, che si
è aperta ad una lettura globale e sistematica delle convenzioni internazionali sulla
violenza contro le donne. The paper, starting from the case-law of the European Court of Human Rights
on domestic violence, discusses the interrelation between the protection from domestic
violence and the UE internal market focusing on third-country nationals victims. In fact,
being a migrant accentuates the risks of women to various forms of gender-based
violence that also appears as the result of structural and gender inequalities. Thus, the main
objective of this study is to demonstrate the importance of a EU law interpretation that
includes relevant international instruments. Failing this, the needs of the EU internal
market will always prevail over the protection of migrant victims. To this end, not only
the ratification of the Council of Europe Convention on Preventing and Combatting
Violence Against Women and Domestic Violence (the Istanbul Convention) by EU
which occurred without reservations, appears extremely encouraging, but also the recent
case-law of the EU Court of Justice. In C-621/21, Femmes victimes de violences
domestiques, the EU Court has ensured a global and systematic reading of the
international conventions on violence against women.
URI
https://www.fsjeurostudies.eu/files/FSJ.2.2024.15.PIZZOLANTE.pdfhttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8059