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dc.contributor.authorOnorii, Simona
dc.date.accessioned2021-04-02T08:16:53Z
dc.date.available2021-04-02T08:16:53Z
dc.date.issued2019
dc.identifier.citationOnorii, Simona. “Per una mappa dell’esotico: «La Gioconda» e «Più che l’amore» di Gabriele d’Annunzio.” Sinestesie, XVII(2019): 317-328it_IT
dc.identifier.issn1721-3509it_IT
dc.identifier.urihttps://www.sinestesierivistadistudi.it/nel-quadro-del-novecento-2019/it_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/5171
dc.identifier.urihttp://dx.doi.org/10.14273/unisa-3320
dc.description.abstractNel saggio si ripercorre la presenza dell’elemento esotico all’interno di due pièces dannunziane: “La Gioconda” e il “Più che l’amore”. Nel dramma del 1899 attraverso le parole di Cosimo Dalbo si amplia il ventaglio geografico della tragedia oltre il territorio nazionale verso l’Egitto. L’ambientazione moderna della tragedia, proprio grazie a questo excursus, subisce in tal modo una dislocazione spaziale fortemente simbolico-mistica passando dalla Firenze contemporanea alle piramidi egiziane, così come viene attuato un avvicinamento cronologico tra il presente e il passato. La vicenda di Corrado Brando, invece, pur ambientata nella Roma contemporanea trova nella quarta sponda africana un spazio di riferimento imprescindibile per la costruzione drammaturgica. Rispetto a quanto era accaduto nell’evocazione del viaggio in Egitto di Dalbo, la presenza africana affidata a Brando si profila con caratteristiche contrastanti rispetto alla realtà circoscritta nella quale il dramma è ambientato.it_IT
dc.description.abstractThis essay analyses the presence of exoticisms in two of the Gabriele d’Annunzio’s dramas: ‘La Gioconda’ and ‘Più che l’amore’. In the first one, Cosimo Dalbo is the character who extended the space fron Firenze to Egitto, so the geography of the tragedy widens and the contemporary setting is relocated in a mystic and symbolic past. In Più che l’amore we another presence of “minor” space: Africa is the other land in dialogue with the Roman main setting. This exotic excursus is an essential part of the interlacement of the drama and it helps tounderstand how d’Annunzio considers spaces in his works.it_IT
dc.format.extentP. 317-328it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherAvellino : Associazione culturale Internazionale Sinestesieit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.subjectEsotismoit_IT
dc.subjectTeatroit_IT
dc.subjectGabriele d'Annunzioit_IT
dc.subjectSpazioit_IT
dc.subjectExoticismit_IT
dc.subjectDramait_IT
dc.subjectSpacesit_IT
dc.titlePer una mappa dell’esotico: «La Gioconda» e «Più che l’amore» di Gabriele d’Annunzioit_IT
dc.typeArticleit_IT
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