AIPH 43 – Monumenti e memoria storica. Progetti di Public History per ridare voce e (nuovi) significati alle "pietre della memoria": Bologna, Catania, Firenze
Date
2019Author
Poidomani, Giancarlo
Fagioli, Simone
Mannino, Francesco
Casprini, Sergio
Metadata
Show full item recordAbstract
Il processo di State e di Nation Building italiano tra XIX e XX secolo fin dal 1861 ha
visto fiorire in tutto il paese migliaia di opere (statue, busti, sacrari ecc) dedicate agli eroi e
alle battaglie del Risorgimento, ai soldati caduti nelle guerre coloniali e mondiali, ai
partigiani della Resistenza, ai civili uccisi in guerra.
Questo processo è stato definito, soprattutto per quanto riguarda il periodo a cavallo tra
Ottocento e Novecento, come una vera e propria “monumentomania”. Essa ricevette
particolare impulso dopo la fine della Grande guerra con la realizzazione di una miriade di
targhe e lapidi, cippi e monumenti, viali e parchi della Rimembranza disseminati anche nei
comuni più piccoli e, in alcuni casi, di sacrari veri e propri per accogliere le salme dei
soldati caduti in guerra.
Oggi la maggior parte dei monumenti del Risorgimento e ai caduti in guerra sono spesso
ignorati, dimenticati o, nel migliore dei casi, non adeguatamente valorizzati. Essi sono
diventati muti. Non parlano (quasi) più a nessuno (né alle nuove né alle vecchie
generazioni).
Quello che vogliamo chiederci con questo panel è se la Public History può contribuire
con proposte e progetti di vario tipo a ridare voce a questi monumenti, rendendoli
nuovamente “parlanti”, “significanti” e quindi utili alla (ri)costruzione di una memoria e
di una identità storica delle comunità dei luoghi in cui hanno sede. A farli diventare veramente “pietre della memoria”, come una certa retorica (ripresa
soprattutto un’occasione del Centenario della Grande guerra) li ha definiti negli ultimi
anni. Il panel mette insieme tre interventi riguardanti i sacrari e complessi cimiterialimonumentali di Bologna, Catania e Firenze.
Simone Fagioli si occuperà dei sacrari della Certosa di Bologna: il Monumento ai
Martiri della Rivoluzione fascista; il Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale, il
Monumento-Ossario dei partigiani caduti. I tre sacrari sono di fatto monumenti invisibili,
tre ordigni simbolici disinnescati, che nati come macchine retoriche si trovano oggi ad
essere solo “monumenti” ma non “documenti”.
Giancarlo Poidomani, insieme a Francesco Mannino, Presidente/Project Manager della
associazione Officine Culturali per la valorizzazione del patrimonio culturale di Catania, si
occuperà del sacrario-monumento ai caduti nella Grande guerra sito presso l’ex monastero
dei Benedettini di Catania confrontandosi sui tanti progetti di PH (rap, app, racconti,
fumetti, meme ecc), alcuni davvero interessanti, pensati dagli studenti del CdS di Storia,
Politica e Relazioni Internazionali dell’Università di Catania.
Sergio Casprini prenderà in esame i tanti (e spesso obliati) monumenti risorgimentali
fiorentini, testimonianze silenti di un passato eroico, che hanno perso il significato politicostorico per cui erano stati realizzati.
Come farli ritornare ad essere monumenti alla memoria, spogliandoli della valenza
retorica che esprimono come retaggio storico-artistico e recuperando invece quei valori
civici e politici che rappresentano?