AIPH 30 – Miniere di carta. Gli archivi dalla ricostruzione della storia alla tessitura delle storie
Date
2020Author
Fiorelli, Vittoria
de Martino di Montegiordano, Gabriele
De Ruvo, Francesca
Repola, Leopoldo
Riolo, Sergio
Metadata
Show full item recordAbstract
Storia e memoria spesso si affiancano e si confondono nei racconti che ripercorrono
vicende del passato, nei percorsi di recupero dei luoghi che compongono il nostro panorama
visibile ed emotivo, nell’accumulo delle testimonianze alle quali si áncora la percezione
di appartenenza e il processo di costruzione dei legami identitari di ognuno. Ma la storia
e la memoria non sono la stessa cosa e il loro legame si deve sempre annodare con grande
circospezione. Mentre i ricordi, vicini e lontani nel tempo e nello spazio, restano sempre
profondamente intrisi del sentire dei testimoni, la storia deve mantenere il rigore non solo
durante la raccolta dei fatti, ma anche nel rispetto continuo dei contesti e nell’attenta analisi
critica di vicende e chiavi di lettura.
Troppo spesso questi principi, fondamentali quanto elementari, si dissolvono nelle
narrazioni storiche destinate al grande pubblico e nella trappola della costruzione di memorie
condivise. Tornare alle fonti è certamente l’antidoto necessario e gli archivi possono essere
una miniera inesauribile di tracce e di frammenti di storie con le quali illuminare l’oscurità
di un passato dimenticato e incerto dando un senso a ogni storia. A patto che il rigore
del metodo non soffochi la capacità del racconto dal quale possono germogliare piste di
ricerca e di approfondimento scientifico senza mortificarne la potenza evocativa, ponte
necessario con chi ascolta, con la dimensione esistenziale delle persone e con la complessità
del dibattito pubblico contemporaneo con il quale ogni storico può riannodare il proprio
legame. In questa prospettiva il panel accoglie le sollecitazioni della sezione La memoria
inserita nel programma dell’Assemblea AIPH e propone degli interventi incentrati sulla
potenzialità narrativa delle “collezioni di carta”. Facendo tesoro della visione sviluppata
dal laboratorio Scienza Nuova dell’Università Suor Orsola Benincasa e della continua
sperimentazione di attraversamenti disciplinari, obiettivo del panel è presentare tre esempi
napoletani di “buone pratiche” che, nel rispetto della scienza storica, hanno saputo evocare
luoghi e immagini e raccontare il passato utilizzando linguaggi innovativi.